È vero! La quantità di dettagli e i particolari da curare sono tantissimi, per far sì che ciò che rappresentiamo sia il più possibile vicino all’immagine che ci siamo costruiti in testa e che vogliamo trasmettere.
Questo è vero anche per il mosaico artistico. Capita di dover correggere delle linee, un colore, perché durante la lavorazione si prende una consapevolezza diversa, o perché, vedendo l’opera, con un certo distacco, ci si rende conto che qualcosa può essere migliorato.
Certo, l’operazione è un po’ più difficile rispetto al disegno: la gomma non aiuta in questi casi. Occorre martello, scalpello e un po’ di forza bruta, perché la colla fra le tessere ha ormai fatto presa, le ha cementate tra di loro, ma la forza di volontà (unita a muscoli allenati) permette questo e altro.
E proprio il voler portare l’opera “Illusione” a quella che, secondo me, è la sua massima espressione, mi ha ha portato ad operare, a correggere.